Si chiamano “Read Dog” e sono cani da lettura.
Non stiamo scherzando, esistono davvero e lo diventano dopo un corso della durata di ben cinque mesi.
Una trovata americana che poi ha trovato seguito in varie altre nazioni attraverso la creazione di una vera associazione che si chiama R.E.A.D., l’acronimo di “READING EDUCATION ASSISTANCE DOGS”.
L’obiettivo è quello di incoraggiare i bambini piccoli a leggere ad alta voce.
Quando il bambino legge infatti, il cane addestrato non critica o corregge la pronuncia ma fa semplicemente dei cenni con il capo o alza un orecchio.
Praticamente dà cenni chiari al bambino mentre legge rafforzando la stima nel bambino, non esprimendo giudizi ma dando segni visibili di approvazione.
Un bel progetto, sperimentato inizialmente nel Kent ma che si diffondendo rapidamente e che ha portato grandi miglioramenti ai bambini che hanno sperimentato la compagnia del loro amico erudito a quattro zampe.
Un giorno una serie di palloncini decisero di andare in cielo.
Era una giornata nuvolosa in cui il sole aveva deciso di rimanere in disparte dietro le nuvole e il vento soffiava forte facendolo da padrone.
Era la situazione ideale per partire, il vento li avrebbe portati in alto e non sarebbero stati attaccati dai raggi troppo caldi del sole.
Fu così che Pic, Puc, Pac, Poc, Pec, decisero di lasciare finalmente la terra per avventurarsi nel blu del cielo che li aveva sempre affascinati.
Si fecero legare uno all’altro e poi, staccandosi dal gancio che li teneva ancorati, su su salirono in alto.
Da lassù il mondo era diverso, tutto appariva molto più ordinato e le cose assumevano una dimensione più piccola fino a perdersi.
Mentre salivano, Pic, Puc, Pac, Poc, Pec lanciarono gridolini eccitati, Pic cantava, Puc saltellava, Pec si metteva a testa in giù… insomma era uno spasso.
Ad un certo punto però, il vento cessò e loro si trovarono in una dimensione fissa dove non salirono nè scendevano.
Erano lì nel mezzi di niente fermi impalati e un po’ si spaventarono.
“Che facciamo adesso”, disse Puc.
Pac, che era il più anziano, cercò di rassicurarli ma anche lui dentro di sè era spaventato.
Pic cominciò a piangere mentre Pec lo abbracciò.
Il sole che si trovava dietro una nuvola vicino, fu svegliato da tutto quel fracasso e sbirciò per capire da dove provenisse quel frastuono.
I palloncini si girarono verso di lui vedendo quella scia luminosa.
Il sole ebbe compassione di quel gruppo di sprovveduti palloncini e non volle far loro del male.
Così rimase in disparte e parlò loro da lontano: “Che ci fate qui palloncini?”.
Pac, quando si accorse che quello che parlava loro era il sole, fu preso da paura e si mise subito sulla difensiva.
Prese la parola e rispose: “Ti prego non farci del male! Volevamo vedere il cielo ma siamo rimasti intrappolati!”
Il sole sorrise e replicò: “Io non voglio farvi del male, non è mia intenzione. Il mio calore è fonte di vita, non di morte per cui non ci tengo ad avvicinarmi per farvi scoppiare. Piuttosto voi, non sapevate che il cielo non è quello che vedete dalla terra ma una dimensione che va raggiunta soltanto quando se ne ha l’autorizzazione? Voi ora siete condannati a rimanere qui in eterno. Dovevate essere più prudenti e informarvi prima!”
I palloncini si misero a piangere a tal punto che stavano per scoppiare e il sole ne ebbe compassione. Così disse loro; “Va bene! Per questa volta farò un’eccezione e vi aiuterò.”
Fu così che il sole chiamò il vento perchè venisse al suo cospetto e gli chiese di condurre in cielo i palloncini, il cielo vero, quello magico fatto di colori, prati e fiori.
Il vento arrivò e d’un tratto, senza accorgersene, i palloncini si trovarono liberi in un bellissimo giardino.
Era indescrivibile la bellezza di quel posto…
Ringraziarono il vento e gli chiesero di portare i loro saluti al sole.
Loro avevano sempre odiato il sole, ne avevano paura visto che il suo calore metteva in pericolo la loro vita.
Invece era stato proprio il sole ad aiutarli.
…a volte non ci rendiamo conto che ciò che ci spaventa non è cattivo.
Ogni raggio di sole che scotta, cela la sua luce che dà la vita.